giovedì 13 giugno 2019

C ERA UNA VOLTA L'AMIGDALA

Estenuante lotta tra me l’amigdala – psicoterapia o psicoterapia e farmaci??? Dilemma parte prima
Per i non addetti ai lavori l’amigdala è un raggruppamento di diversi nuclei localizzati in profondità dei lobi temporali degli emisferi cerebrali e connessi reciprocamente con l’ipotalamo, l’ippocampo e il talamo. E’ la regione cerebrale più strettamente connessa alle emozioni, essa è formata da nuclei del complesso basolaterale, un nucleo centrale e la stria terminale.
Il principale destinatario delle afferenze sensoriali che raggiungono l’ amigdala è il complesso basolaterale (nuclei basolaterali); questi ricevono informazioni che provengono da due fonti: i nuclei sensoriali del talamo e le aree sensoriali primarie della corteccia cerebrale.
Dal complesso basolaterale le informazioni vengono trasmesse al nucleo centrale, che è la principale zona efferente dell’ amigdala. Il nucleo centrale proietta all’ipotalamo laterale e alle regioni del tronco dell’encefalo che regolano le risposte del sistema nervoso autonomo agli stimoli con valenza emozionale. Tramite queste connessioni la stimolazione elettrica del nucleo centrale provoca aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e della frequenza del respiro, al pari di quanto si osserva nel condizionamento della paura.
La paura è uno stato emozionale che si attiva per motivare l’organismo a fronteggiare eventi che lo minacciano
L’ amigdala aveva il ruolo fondamentale di sistema di allarme del cervello in grado di padroneggiare, nell’arco di una frazione di secondo, il lobo prefrontale (in cui ha sede la razionalità) per far fronte all’emergenza. Tali informazioni raggiungono l’amigdala attraverso percorsi diretti provenienti dal talamo (strada bassa) e da percorsi che vanno dal talamo alla corteccia e dalla corteccia all’ amigdala (strada alta). La via talamo-amigdala è più breve e il sistema di trasmissione è più veloce. La strada bassa, non sfruttando l’elaborazione corticale fornisce all’ amigdala solo una rappresentazione rozza ed imprecisa dello stimolo, innescando così una risposta meramente emotiva e consentendo al cervello di cominciare a rispondere al possibile pericolo.
Lo so. Lo so, la premessa è troppo dettagliata, troppo specifica, piena di paroloni scientifici, e avete ragione anche voi, semmai qualcuno leggerà questo post, ma quando combatti una guerra quotidiana devi conoscere il NEMICO.
Ci sono diverse teorie sulle cause degli attacchi di panico ed ansia, quella scientifica che ti dice che hai uno squilibrio biochimico e quindi la tua amigdala è sempre in on ed una meno scientifica più introspettiva personale ed addirittura caratteriale che ti dice che la tua ansia viene da lontano impara ad ascoltarla... SEI TU… col cazzo sono IO!!! Scusate!!!!
Inutile dire che io credo ciecamente alla seconda a meno che qualcuno non si sia impossessato del mio cervello a mia insaputa.
L’amigdala, sentite che nome di merda –riscusate - è la responsabile delle mie infondate paure e dei miei inferi quotidiani.
All’inizio di questa battaglia “la stronza” aveva un sacco di armi e cambiava in continuazione il campo di battaglia, inutile dire che perdevo sempre.
Ci sono stati scontri titanici, alcune volte si combatteva in volo - io con un ATR42 un piccolo aeromobile civile – “lei” la stronza con Il Grumman F/A 18  il caccia multiruolo di Marines e Marina USA, altre volte la battaglia era navale io con la zattera della piccola Flo Robinson (cartone anni 80 per chi non la conoscesse) “LEI” la stronza con TRIESTE nave d’assalto della Marina militare italiana, insomma avete un po’ capito!
Dopo un paio di anni, pagando un po’ di soldini, sono andata dal Sig. Generale esperto di guerre contro l’amigdala, gli ho spiegato la situazione e mi ha detto, figliuola sei un po’ nella merda ma cazzo io sono un Generale mettiamoci a lavoro subito, piani, stratagemmi, ipotesi, e teorie, orari e luoghi sono stati setacciati e vagliati a lungo.
Il Generale non si arrendeva, io un po’ meno, milioni di volte, sono andata da lui a presentare il mio ritiro ufficiale dalla guerra, ma lui non voleva saperne di arrendersi e mi richiamava agli ordini più o meno così:
Generale: da dove viene soldato?
Io: da Palermo, da Palermo Signore.
Generale: Due sole cose vengono da Palermo, Tori e checche e tu non hai le corna… aspetta tu non sei un uomo… neanche un soldato… e lì si perdeva pure il Generale e ci ritrovavamo a parlare del suo passato di uomo nato ad Avola,  e di un nuovo incontro per rivalutare la situazione e vecchie e nuove strategie.
P.s.:
Le mie strategie sono state:
combatterla frontalmente – risultato catastrofico;
fare finta di niente ignorandola – risultato semi catastrofico;
ingannarla distrarla un secondo e provare a muovermi lo stesso dentro i terrificanti territori della paura – risultati discutibilissimi;
Non fare niente e stare a letto – non dico niente sui risultati;
Imprecare in tutte le lingue del mondo anche quelle a me sconosciute- bhè!;
Pregarla di fare pace – non mi ha ascoltata;
Convincerla che uscire non è così male e che le persone sono buone e che ame piace fare un sacco di cose, trovare qualcosa che non turbi entrambe – no no e ancora no;
Piangere e strillare più forte di lei – bhè!
Terrorizzarla dicendole che avrei preso farmaci e che non avrebbe più avuto nessun potere, NE SS U NO – non mi ha creduto più di tanto;
La psicoterapia però comincia a indebolirla, sento che un po’ la teme, quindi oltre a combattere con l’amigdala combatto anche contro il dubbio atavico continuo solo con la psicoterapia o mi gioco il tutto per tutto tipo terza guerra mondiale e scendo in campo con i farmaci????

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