martedì 9 luglio 2019

AAA CERCASI NUOVA ME

AAA … cercasi nuova me
Una delle situazioni più assurde che mi sono ritrovata ad affrontare dopo i miei quasi scomparsi attacchi di panico è stata la mia ansia generalizzata… e quando scrivo generalizzata lo intendo nel senso più ampio e purtroppo più “completo” del termine.
Leggendo qua e là… nella spasmodica ricerca di strategie… tecniche… miracoli… santoni… pozioni magiche… le parole che più mi hanno più colpito sono state:
- prima di mettersi le mani al collo per strangolarsi da soli… o sotterrarsi sotto il cemento bollente chiedersi: cosa diresti ad un amico in difficoltà, quali parole useresti per spronarlo senza farlo sentire ulteriormente peggio di come già si sente???
Sicuramente useresti parole gentili, positive, ti mostreresti comprensivo e disponibile… mica saresti un despota perfido e del tutto irragionevole del tipo o tutto e subito o non siamo più amici.
Trovo che lasciarsi attraversare dalle emozioni (perché alla fine di quelle si tratta) senza farsi inghiottire da esse o dai pensieri (per la stragrande maggioranza negativi e seriamente fantasiosi e fastidiosi) sia una delle cose più difficili da mettere in atto quando sembri un toro nel bel mezzo della corrida che vede solo quel maledetto pezzo di stoffa rosso, l’istinto ti frega, predomina, insiste… e tu che magari stai solo cercando di avere una semplice conversazione resti lì ferma e non assecondi il tuoi istinti primordiali del tutto errati in questo caso.
 Trovo questa tecnica di approccio con se stessi molto utile (ti tempra il carattere), soprattutto per una persona come me perfezionista ed intransigente verso tutte le emozioni definite erroneamente a questo punto “negative”, e per il mio modo di vedere la vita del tipo… non si può avere paura di cose stupide… non si può tentennare e non si può essere in ansia a meno che non ci sia un motivo che io ritenga ragionevole… tipo un cratere sta per abbattersi sulla mia casa … ma anche in quel caso io mi imporrei un certo self control… il mio rapporto con le emozioni credo sia da rivedere… bianco o nero… e se non si può … io devo mantenere questo maledetto self contro a costo di morire… sono una cretina lo so … quindi io dovrei fare un lavoro al contrario ammorbidirmi e non inferocirmi. E prova e riprova e prova e riprova alle volte un brava esce fuori. Non che il peso che mi sento addosso scemi… però sento che alle volte si allevia e mi trovo quasi divertente perché faccio casino per niente.
Tipo questo lo posso provare… questo assolutamente no… è irragionevole lo so… infatti una volta sperimentata quest’ansia pazzesca… comincio ad apprendere che forse ho un paio di cose da rivedere e che il personaggio che mi sono cucita addosso ad oggi non mi serve più.
 E’ strano sperimentare su se stessi emozioni che dirompono come un fiume in piena ma è altrettanto strano trattarsi come delle merde per il solo fatto di provarle, il punto non è cosa si prova in se, posto che nel mio caso è quasi una reazione del tutto involontaria (che spesso mi fa andare in bestia complicando notevolmente le cose ed il rapporto con me stessa) ma agire sulle reazioni ed eccomi tornare al punto 1 accettare ciò che si prova senza giudicarsi né giudicare.
Un altro esempio calzante che mi ripeto quando sto per esplodere / implodere … questo ancora non l ho capito…  è immagina di essere nelle sabbie mobili… l’istinto di sopravvivenza di imporrà di agitarti per cercare di uscire il prima possibile… invece l’agitarsi e scalpitare all’interno delle sabbie mobili ti porterà ad essere inghiottita … l’unica cosa da fare è… non agitarsi… muoversi con calma con piccolissimi gesti.
Ed ecco che è tutto chiaro “istinto contro raziocinio”… un mix di giusto equilibrio ed il gioco !
Ho imparato a mia spese che essere severi con se stessi il più delle volte non giova (questo non include l’evitamento … perché lì un bel calcio in culo non me lo toglie nessuno) però non posso neanche massacrarmi per tutto, quindi devo dire addio o arrivederci alla rosi perfettina tutta d’un pezzo e accogliere questa simpatica imbranata che sembra non sappia cosa fare… anche se alla fine riesce a fare come sempre tutto seppur in modo un tantino diverso.
Conoscersi a fondo è terrificante, imparare ad accettare parti di se sconosciute e chiedersi ma io non ero così.. ti disorienta , ti spaventa ti viene il terrore che potresti diventare la versione peggiore di te, eppure per potersi migliorare bisogna prima accettarsi, comprendersi e poi evolvere… come quelle persone che al liceo sono dei perfetti imbranati e poi negli anni si riscattano e diventano meravigliosi uomini o donne forti in grado di affrontare tutto e tutti, ma sono dovuti cadere per diventare la loro versione migliore.
Quindi, sebbene ad oggi, guardo a me con rammarico e rimprovero, proverò a fare un lavoro inverso, proverò a capirmi a comprendermi a darmi del tempo proverò a complimentarmi ed a prendermi cura di me, perché alla fine è con me che dovrò stare tutta la vita, e voglio volermi bene in qualsiasi versione di me io sia.
Sbaglio – riprovo – con un pizzico di entusiasmo in più.
Cado – mi rialzo .
Ogni giorno è un giorno nuovo per imparare per migliorarsi. Non sarà per sempre e tutto può essere reimpostato risolto migliorato. Bisogna darsi del tempo però … e la fretta in questi casi non è una buona alleata soprattutto quando hai un cervello che ti rema contro, la velocità e il voler fare passi da gigante non aiuta molto… uno perché ti agiti al sol pensiero… due perché sei già stressata prima di iniziare tre il tuo corpo produce tanto di quel cortisolo che già tenerti a bada è un miracolo.
Quindi leggo, applico e miglioro, anche se la cosa su cui puntare maggiormente è il dialogo interiore, quella sorta di guerra interna che in noi ansiosi perfezionisti è quasi inarrestabile, è come avere un giudice interiore che il più delle volte anziché complimentarsi ti fa sentire una sorta di ameba.
Così a piccoli faticosi passi miglioro un po’ alla volta, il rapporto con me, il rapporto con gli altri, la voglia di uscire ed il groppo alla gola… simpatico compagno di viaggio… che ti fa sentire come se da un momento all’altro dovessi finire in un precipizio non ben definito… ma la prospettiva cambia un po’ ogni giorno … così come questa maledetta paura di non farcela e stagnare per sempre in acque nere di fogna.
Ecco perché quando si è in ansia bisogna non correre e pensare ad un giorno alla volta… perché pensare al futuro con una mente proiettata verso una catastrofe non ben definita non agevola. Quindi un giorno alla volta, una difficoltà alla volta… con un pizzico di buona volontà, incoraggiamento e positività che dentro di me da qualche parte deve pur essere rimasta.

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